La Gig economy, parola d’ordine flessibilità.

La Gig economy, flessibilità e contatti in tempo reale le sue prerogative.

Probabilmente ti starai chiedendo ‘cos’è?’, per comprendere appieno il fenomeno basta pensare che il caso più noto di gig economy è senz’altro #Uber.
App che consente a chi ha bisogno di un passaggio di affidarsi agli autisti Uber, privati che si mettono a disposizione, dietro compenso, per fornire un passaggio in città.

Il nuovo trend, un modello di lavoro basato sullo svolgimento di una prestazione, di un servizio, di una professione al momento del bisogno.
I lavoratori sono tutti free-lance o liberi professionisti, non sono dipendenti di un’azienda, e il “contratto” di lavoro che essi hanno con il loro cliente è temporaneo, vale a dire della durata pari all’elaborazione dell’attività stessa.
In poche parole, si viene chiamati per svolgere un determinato task, in linea ovviamente con le proprie conoscenze, competenze ed expertise e, al termine della realizzazione dello stesso, il rapporto lavorativo termina.
In questo modo, non esistono veri vincoli contrattuali e la centralità è data dal digitale: lavoratore e cliente si trovano direttamente online grazie ad un’apposita App.
Esiste ancora chi continua ad ambire al famoso posto fisso a tempo indeterminato?
Beh è arrivato il momento di voltare pagina…

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