Picasso nasce a Malaga nel 1881 e muore a Mougins nel 1973 , novantadue anni passati in una continua e innovativa ricerca artistica che ha generato una produzione di migliaia di opere tra dipinti, sculture e incisioni facendone il più prolifico, eclettico, anticonformista artista del ventesimo secolo.
Il padre Josè Ruiz Blasco è un professore alla scuola delle Arti e dei Mestieri della città e pittore dilettante ed è il primo a favorire le attitudini artistiche del figlio peraltro palesatesi in età precoce: Pablo inizia a disegnare con risultati sorprendenti ancor prima di saper parlare.
Cresce circondato da un affetto forse eccessivo, coccolato e vezzeggiato da tutta la famiglia che vede in lui la realizzazione di un futuro migliore di quello presente nel quale le vicende economiche non sempre stabili della famiglia creano disagi e difficoltà soprattutto alla madre Maria Picasso che aveva sognato un’esistenza ben più appagante.
Nel 1891 il padre accetta un incarico a La Coruna nel locale Istituto d’Arte e qui Pablo frequenta i corsi di disegno della Scuola di Belle Arti continuando poi gli studi a Barcellona dove la famiglia si è nel frattempo trasferita.
Intanto si fa sempre più evidente il suo carattere indipendente, insofferente verso regole e divieti tanto da fargli dichiarare che non c’era nulla che i professori potessero insegnargli.
A diciannove anni decide quindi di andare a Parigi, all’epoca capitale dell’arte. Qui vive in una situazione di grande povertà ma nello stesso tempo, gode dell’amicizia di quelli che saranno gli artisti più importanti del Novecento.
Conosce Modigliani, Marc Chagall e stringe una grande amicizia con il poeta Apollinaire che si protrarrà per diversi anni.
A Parigi viene notato da un mercante d’arte Ambroise Vollard che gli permette di esporre nella sua galleria parecchie opere senza però ottenere riscontro positivo dal pubblico.
Inizia un periodo di difficoltà economiche a cui Picasso cerca di porre rimedio rientrando frequentemente a Barcellona.
Qui ormai però sente sempre più il disagio di dipendere dal padre che gli causa forti momenti di depressione, inoltre Barcellona non rappresenta per lui un sufficiente stimolo dal punto di vista artistico.
Decide quindi di trasferirsi definitivamente a Parigi dove affitta uno studio in rue Ravignan che diventa ben presto punto d’incontro di personalità di spicco dell’epoca.
Nonostante le difficoltà economiche questo è un periodo felice: conosce la prima donna importante della sua vita, Fernande Olivier, che resterà con lui per sette anni e , insieme al suo gruppo di compagni frequenta i cabaret di Monmatre e vive in modo spensierato.
Abbandona i dipinti cupi del periodo Blu che avevano caratterizzato il suo lavoro precedente e la sua pittura risente di questo cambiamento ( periodo Rosa).
In questo periodo Picasso crea una delle sue opere più famose “ Les Demoiselles d’Avignon” che inaugura uno dei più importanti movimenti artistici del secolo il Cubismo di cui possiamo certo dire che Picasso ne è il padre fondatore. Di questo periodo dipinti come i ritratti di Vera e Dora Maar ben spiegano la visione innovativa dell’artista.
Ormai pittore affermato Picasso si allontana da Monmatre e dalla vita precedente, conosce una nuovo amore Eva Gouel con la quale rimane fino alla morte precoce di lei.
Nel 1917 viaggia in Italia con la compagnia dei Ballets Russes per realizzare le scene di alcuni balletti, e qui si appassiona all’arte classica.
Conosce poi Olga Khochiova ballerina, figlia di un colonnello russo che sposa nel 1918 dalla quale ha un figlio e che lascerà qualche anno dopo sempre alla ricerca anche in amore, come nell’arte, di una nuova ispirazione.
Nel ’34 ritorna in Spagna. Qui il clima però è fortemente influenzato da una situazione politica difficile e travagliata che porta la Spagna alla guerra civile e alla salita al potere del dittatore Franco. Di questo periodo è l’opera più potente di Picasso, Guernica, con la quale l’artista denuncia lo sterminio della popolazione della cittadina rasa al suolo da un bombardamento nazista.
Rientra a Parigi dove trascorre tutto il periodo del conflitto della Seconda Guerra Mondiale.
Alla fine della guerra, stanco della città dalla quale si sente ora oppresso si trasferisce ad Antibes dove continua la sua ricerca artistica non solo nel campo della pittura.
Picasso è ormai universalmente riconosciuto e negli ultimi anni della sua vita continua a produrre opere di estrema innovazione e creatività che lasciano il segno e la traccia per gli artisti dopo di lui.
Personaggio controverso e dal carattere difficile, non sempre limpido anche nei confronti degli amici più stretti è innegabilmente riconosciuto come una delle personalità più potenti ed incisive dell’arte moderna. Amante delle donne, da loro contraccambiato in modo spesso totale e che lui ha in modi infiniti celebrato nella sua opera sempre al di fuori dei canoni classici del suo tempo. La sua continua ricerca, la sua assoluta libertà nei confronti del conformismo, la perenne ricerca di nuovi messaggi e canali di comunicazione artistica fanno di lui un creatore ineguagliabile.
Stefania Bravi